The Greatest Showman, Recensione Film

"l'arte più bella è quella di rendere felici gli altri" 
Charity Barnum




"The Greatest Showman", uscito nelle sale cinematografiche italiane il 25 dicembre, racconta la storia di Phineas Taylor Barnum  (Hugh Jackman) mentre si impegna nella realizzazione dei suoi sogni. Egli parte al fianco del padre, umile e misero sarto, per poi diventare uno dei più grandi showman della storia. 

Questo musical parte con l'incontro fra Phineas e Charity (Michelle Williams) seguito dalla canzone "A Million Dreams" cantata dai nostri due protagonisti in una bellissima scena di danza e musica. Mentre ascoltiamo le loro parole piene d'amore, sul grande schermo vediamo diverse scene dove le loro vite continuano a scorrere, entrambi crescono e compiono decisioni importanti. Charity decide di lasciare la propria famiglia per seguire Phineas e insieme realizzare tutti i sogni che fino a quel momento avevano condiviso solo per corrispondenza negli anni passati.


La pellicola riesce nel suo intento di intrattenere; infatti mentre si guarda quest'uomo rincorrere per tutta la vita un sogno per poi realizzarlo, tutti noi sentiamo qualcosa di magico.
Si può definire questo film un vero e proprio spettacolo, grazie all'interpretazione di Hugh Jackman, che secondo noi quest'anno si è veramente superato nel mondo cinematografico.
In questo film bisogna lodare anche altri attori come Michelle Williams nella sua interpretazione della moglie Charity Barnum, Zac Efron nei panni di Phillip Carlyle, il socio di Phineas, e Zendaya che interpreta la trapezista Anne Wheeler.

Le canzoni del film sono diverse, utilizzate per mostrare stati d'animo e pensieri dei personaggi in maniera molto efficace e fluida, visto che non interrompono in maniera brusca la narrazione della storia, anzi attribuiscono alle storie secondarie una certa rilevanza.
Una di queste canzoni è "This is Me" di Kaela Settle (gia candidato ai Golden Globes e lo vedremmo sicuramente agli Oscar's) oppure "The Other Side" di Zendaya e Zac Efron.
Oltre alla musica, contribuiscono alla magia del film anche i costumi, le coreografie e la scenografia può essere apprezzata da tutti.

Ad un anno di distanza da un altro musical "La La Land", possiamo dire che a questa pellicola manca qualcosa. Nonostante quanto possa essere bella, gli aspetti negativi si concentrano principalmente nelle storie secondarie che citavo poco fa. La storia dei diversi personaggi bizzarri in varie occasioni, per esempio, si limita ad un "non voglio rischiare" o un semplice "non siamo accettati" e poi finisce lì. Lo stesso vale per l'amore che c'è fra Anna Wheeler e Phillip Carlyle, un amore che è presente ma non viene effettivamente affrontato fino alla seconda metà del film, in maniera discutibile.
Questo "dilemma" che affrontano i personaggi con se stessi viene trattato in maniera superficiale e alquanto banale, quando invece poteva essere approfondito e reso più toccante e profondo, rendendo a sua volta il film completo nei suoi diversi punti.

Phineas Taylor Barnum è un uomo realmente esistito e, a differenza di quel che il film ha cercato di mostrare, la sua vita era molto più complessa, piena di problemi, pettegolezzi ecc...
Nonostante questo il regista e gli sceneggiatori sono riusciti a concentrarsi sullo "Spettacolo" della vita di questo uomo, il suo lato "showman".


voto : 7.5

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